La ragade anale é un ulcera lineare quasi sempre solitaria al passaggio tra il canale anale e la cute perianale più comunemente localizzata posteriormente. La patogenesi della ragade anale é legata quasi sempre ad un aumento del tono dello sfintere anale. La ragade anale si manifesta comunemente con dolore anale, sia parossistico che con l’evacuazione, sanguinamento di solito modesto e stitichezza.

Diagnosi
La diagnosi é clinica e necessita di una visita chirurgica proctologica.

Terapia
Il trattamento é inizialmente conservativo volto alla correzione della stipsi, dell’ipertono sfinteriale e della guarigione della lesione ragadiforme. Buoni risultati sono stati ottenuti con la neuromodulazione (stimolazione del tibiale posteriore). In caso di fallimento del trattamento medico, specie se associato alla cronicizzazione della lesione e ad uno spiccato ipertono sfinteriale, può essere proposto un approccio chirurgico che consiste nella cosiddetta sfinterotomia laterale interna ossia una parziale sezione delle fibre del muscolo sfintere interno eseguita attraverso una piccola incisione sul versante laterale sinistro dell’ano. Raramente occorre procedere all’asportazione della ragade. L’intervento viene abitualmente condotto in anestesia spinale in regime di day surgery.
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Possibili complicazioni postoperatorie
Le complicanze, incidenti in meno del 1% dei casi trattati, comprendono emorragia, infezione, ritenzione urinaria nell’immediato postoperatorio, ritardo della guarigione della ferita e nei casi più gravi incontinenza soprattutto ai gas e comunemente a risoluzione entro il primo mese dopo l’intervento.

Decorso postoperatorio
Il disagio dopo la dimissione può essere da lieve a moderato durante la prima settimana e può essere controllato con adeguata terapia. La ripresa dell’attività lavorativa di solito è rapida ed una normale attività fisica non interferisce con la guarigione.