La ragade anale é un ulcera lineare quasi sempre solitaria al passaggio tra il canale anale e la cute perianale più comunemente localizzata posteriormente. Si tratta di una patologia comune, che può colpire persone di tutte le età, sebbene sia particolarmente frequente nei giovani adulti. Le donne sono leggermente più predisposte rispetto agli uomini.

Cause

Le cause possibili includono: ipertono sfinterico (con conseguente riduzione del flusso di sangue a livello della ragade che ostacola la guarigione della soluzione di continuo), trauma provocato da feci dure o voluminose, stipsi cronica, diarrea cronica, malattie infiammatorie intestinali.


Sintomi

La ragade anale si manifesta comunemente con dolore anale, sia improvviso che con l’evacuazione, sanguinamento di solito modesto e stitichezza.

Diagnosi
La diagnosi é clinica.

Terapia

La prima linea di trattamento per le ragadi anali acute, volto alla correzione della stipsi, dell’ipertono sfinterico e della guarigione dell'ulcerazione, include norme dietetiche (dieta ricca di fibre e adeguata introduzione di liquidi) e comportamentali (non stare a lungo sul wc, non usare carta igienica ma lavare direttamente con acqua tiepida e detergente neutro), applicazione di prodotti topici contenenti miorilassanti (nifedipina), anestetici locali (lidocaina), ammorbidenti (glicerina), agenti ed estratti vari ad azione antinfiammatoria e riepitelizzante. La maggior parte delle ragadi anali acute guarisce con trattamenti conservativi entro alcune settimane. Una diagnosi e un trattamento tempestivi possono migliorare significativamente la qualità della vita del paziente. Il trattamento conservativo deve essere proseguito per almeno sei settimane. Tra i trattamenti conservativi ricordiamo anche la dilatazione anale con dilatatori, che può essere eseguita in ambulatorio ma più spesso al domicilio, l’iniezione di tossina botulinica e la neuromodulazione (stimolazione del tibiale posteriore).
In caso di fallimento del trattamento medico, specie se associato alla cronicizzazione della ragade e ad uno spiccato ipertono sfinteriale, può essere proposto un approccio chirurgico che consiste nella cosiddetta sfinterotomia laterale interna ossia una parziale sezione delle fibre del muscolo sfintere interno eseguita attraverso una piccola incisione sul versante laterale sinistro dell’ano.

29268728_s

Raramente occorre procedere all’asportazione della ragade (fissurectomia). La soluzione di continuo può essere anche coperta con un lembo mucoso o cutaneo specie in caso di mancanza di ipertono. L’intervento viene abitualmente condotto in anestesia loco-regionale (locale o spinale) in regime ambulatoriale o di day surgery.


Possibili complicazioni postoperatorie

Le complicanze, incidenti in meno del 1% dei casi trattati, comprendono emorragia, infezione, ritenzione urinaria nell’immediato postoperatorio, ritardo della guarigione della ferita e nei casi più gravi incontinenza soprattutto ai gas che comunemente si risolve entro il primo mese dopo l’intervento.


Decorso postoperatorio

Il disagio dopo la dimissione può essere da lieve a moderato durante la prima settimana e può essere controllato con adeguata terapia. La ripresa dell’attività lavorativa di solito è rapida ed una normale attività fisica non interferisce con la guarigione.